Ci sono voluti circa vent’anni di ricerche. Ma alla fine il team del professor Bruno Diaz Lopez, Direttore del Bottlenose Dolphin Research Institute (Sardegna) ha raggiunto il suo scopo ed è stato in grado di “decodificare” il linguaggio dei delfini.
Uno degli aspetti più affascinanti dei delfini è il fatto che siano in grado di utilizzare un linguaggio per comunicare tra loro. Grazie agli studi del professor Lopez, si è fatta un po’ di luce su questo argomento.
L’equipe di ricercatori, infatti, individuato 14 segnali differenti tra loro che i delfini della specie tursiope (Tursiops truncatus, o delfino dal naso a bottiglia) userebbero per comunicare. Questo “repertorio” di 14 suoni, che dovrebbe comunque essere solo una parte dell’intero linguaggio, è composto da squittii e fischi.
C’è anche un’importante differenza. Sembra, infatti, che i tursiopi utilizzino i fischi quando vogliono rivolgersi a tutti gli animali presenti mentre sembra che utilizzano un altro tipo di suono per “parlare” con un esemplare ben specifico.
Le scoperte, però, non si sono fermate qui. I tursiopi, infatti, rivelano di possedere “un’anima diplomatica” per risolvere dispute interne come contendersi il cibo. Anziché arrivare allo scontro, il maschio dominante emette un impulso che ristabilisce la gerarchia interna al gruppo.